Attualmente siamo in un contesto mondiale in cui l’export italiano nei vari mercati è in decrescita, per il mercato del vino invece, abbiamo un settore con segnali positivi, +14%.
In particolare, i volumi di export risultano molto interessanti nel mese di ottobre, e i mercati più proficui risultano essere gli USA, crescita del 5-6%, Germania 3-4% e Regno Unito del 3%. La Cina non rientra nella top 10 dei mercati che ha subito una forte flessione nell’ultimo periodo del 2018, mentre la Francia e la Svezia risultano confermarsi come mercati molto dinamici.
In totale si stima che il 2018 si sia chiuso con 6.3 miliardi di euro di esportazioni in particolare si considerino la crescita dei seguenti prodotti:
Per quanto concerne i dati provenienti dall’OIV, l’Italia mantiene una quota di mercato del 17% della produzione mondiale. Diversi paesi sono nella fascia alta della loro produzione storica, Stati Uniti, Italia, Cile, Argentina ed est europa. 240 milioni di Ettolitri di vino sono usati per l’industria, il 30% possiamo affermare che il deficit produttivo dell’anno precedente è stato superato.
Secondo le stime di fine aprile del South African Wine Industry Information and Systems (Sawis), l’uva raccolta dovrebbe permettere una produzione di circa 9,483 milioni di ettolitri, tra:
Il presidio di questo mercato è affidato al Sig. Michael Roome, che conferma a nome di CominterWine che in Sud Africa il mosto e relativi vini devono provenire direttamente dalla zona di origine specifica.
Inoltre informa che molti produttori, in fine anni 90, in Sud Africa adottarono rapidamente nuove tecnologie viticole e di vinificazione. La presenza di vignaioli volanti dall'estero ha portato influenze internazionali e si è concentrata su varietà ben note.
Infine, il mercato finanziario del vino ha visto registrare nel 2018, 777 acquisizioni a livello mondiale. Confermando che vendere il vino (sell bulk wine) è un mercato che possiede una domanda e quindi la relativa offerta comporta un secondo mercato finanziario.